venerdì 30 aprile 2010

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Product development model


Il primo prototipo della vostra idea è stato un successo, funziona ed è la prova concreta che la startup può iniziare il processo che la porterà a diventare una realtà importante.
Avete raggiunto un primo ed importante risultato che conferisce nuova energia a tutto il team, adesso, però, inizia la parte più difficile..

Da questo momento in poi, l’unico obiettivo di tutto il team deve essere uno solo : il prodotto.

Non ci devono essere altre distrazioni o progetti, se non portare a termine una implementazione funzionante della vostra idea. In questo caso, bisogna parlare di minimum viable product (MVP), ovvero un prodotto con le funzionalità core, minimali, da mettere subito in produzione per raccogliere tanto feedback.

Iniziando da questo post, vi spiegherò quale è la teoria più recente in merito alla fase di sviluppo del prodotto. Inizialmente vi spiegherò il modello basato solo sul prodotto, detto, appunto, Product development model (PDM), a cui, negli ultimi anni, è stato contrapposto il modello Customer Development.

Il PDM è utilizzato sin dagli anni ’50 in tutti gli ambiti industriali ed è una ottima soluzione se si sta sviluppando un prodotto per un mercato già noto e ben definito, ma non è consigliabile per un mercato nuovo e non conosciuto. Purtroppo, solo negli ultimi anni, gli imprenditori hanno capito che il PDM è stato la causa del fallimento di numerose startup. Se ci pensate, infatti, una startup è caratterizzata dall’essere innovativa (almeno si spera), di conseguenza punta ad un mercato nuovo, spesso del tutto vergine, quindi è una realtà non adatta al PDM.

Per capire perchè il PDM è un modello sbagliato per una startup, bisogna analizzare la logica che lo domina. Di seguito lo schema del PDM:


Il PDM è composto da quattro fasi che, partendo dal concept, portano al prodotto finale pronto per essere commercializzato/lanciato al pubblico.
Analizziamo adesso le fasi che lo compongono.

1. Concept

La prima fase ha l’obiettivo di individuare l’anima del vostro progetto, il concetto fondamentale su cui si basa tutto il resto. Tipicamente in questa fase viene definita la vision della vostra startup, ovvero cosa volete diventare nel giro di pochi anni, come vedete la vostra azienda nel futuro. Altro argomento affrontato è il mercato, ovvero a chi vi rivolgete, chi saranno e che caratteristiche avranno i vostri potenziali utenti. Ovviamente questa analisi è legata ad uno studio di mercato mirato che porta, anche, ad una valutazione di eventuali competitor e di come sia possibile offrire del valore aggiunto rispetto alle offerte già presenti. Il passo successivo è individuare i canali di promozione e distribuzione del prodotto, oltre che alla questione prezzo, in caso di servizi/prodotti a pagamento.
A questo punto vengono definite delle milestone da rispettare durante lo sviluppo e quali sono i costi ad esse associati. In definitiva, se ci pensate bene, in questa fase viene sviluppata la prima bozza del famoso business plan!

2. Product development

In questa seconda fase inizia il lavoro di implementazione, chi di competenza inizia a progettare il prodotto e coordina le unità di sviluppo. A questo punto si rivalutano le milestone, per capire se possono essere realistiche e, quindi, anche il piano dei costi di sviluppo.
Intanto, l’ unità di Marketing continua e migliora lo studio del mercato e pianifica un piano di vendita, ove presente.

3. Alpha/Beta Test

Quando è pronta una prima versione funzionante del prodotto/servizio viene fatta testare da un numero ristretto di utenti per risolvere eventuali bug e per capire cosa e come migliorare. L’ufficio di Marketing sviluppa un piano di comunicazione ed inizia a contattare le agenzie di promozione (PR). Vengono ricontrollati e testati i canali di diffusione del prodotto, mentre l’ufficio vendite inizia a raccogliere le prime commesse.

4. Product Launch

Nell’ultima fase, il prodotto è pronto per essere commercializzato e reso noto al resto del mondo. In questa fase, il reparto sviluppo si prende una piccola vacanza, mentre gli uffici di Marketing e Sales raggiungono il massimo carico di lavoro.

Questo è, molto brevemente, il modello basato sul prodotto che è sicuramente il più conosciuto in tutti gli ambiti industriali e tecnologici, ma è anche quello più pericoloso quando si vuole entrare in un mercato ancora non esplorato.

Sicuramente, per molti di voi, questo processo sarà già ben noto, ma a questo punto la domanda è: “Quanti di voi hanno fallito seguendo, sin dall’inizio, il modello basato sul prodotto?”

Nel prossimo post analizzeremo i motivi per cui questo modello non è valido per delle startup, in particolare per quelle web.

Prima, però, vi anticipo un punto di riflessione molto importante: nel modello di sviluppo basato sul prodotto, non vengono mai prese in considerazione le esigenze degli utenti..

Buon weekend a tutti!

Stefano Passatordi