I problemi che deve affrontare una startup sono tantissimi e di varia natura. In questo post parleremo del problema degli spazi di lavoro e delle relative necessità.
Soprattutto nella fase iniziale, un team ha bisogno di:
- Un minimo di budget per sopravvivere.
- Un posto in cui lavorare tutti insieme.
- Creare un network che possa aiutare il team a crescere.
Per cercare di far fronte a queste esigenze, nel corso degli anni, sono nati i cosiddetti “incubatori di impresa”.
Lo scopo di questi posti è proprio quello di inglobare i vari team all’interno dei loro spazi, offrendo loro servizi di logistica e supporto in generale.
Ricordo che quando ero piccolo, alle scuole elementari, le maestre mi avevano fatto inserire in un bicchiere un pò di ovatta e sopra di essa un seme di una piantina. Poche gocce di acqua al giorno a temperatura ambiente e dopo qualche tempo il seme si trasformava in qualcosa di più grande e bello...una piantina!
Ecco, quando penso ad un incubatore di impresa...mi torna sempre in mente l’esperimento del seme nel bicchiere :)
Un incubatore di impresa, nel caso ideale, dovrebbe offrire un sostegno economico al team per almeno 3 mesi, uno spazio di lavoro con tutti i necessari strumenti, organizzare eventi ed incontri per mettere in contatto le varie startup incubate con potenziali investitori.
Insomma, l’incubatore dovrebbe creare un ambiente ideale per far diventare il seme una pianta forte e robusta!
Come tutti voi sapete, nella vita, nessuno vi regala nulla...in cambio di questi servizi, in genere, gli incubatori chiedono equity della società.
Tra il caso ideale ed il caso medio, esistono diverse sfumature. Conosco incubatori che offrono spazio e networking, ma non aiutano economicamente...anzi, chiedono di essere pagati a stanza/scrivania.
Altri, invece, prendono una parte di quote della società in cambio di somme che possono arrivare anche a 10/15k euro ed offrono spazi e contatti. Insomma, le offerte non mancano!
Dal mio punto di vista, almeno in teoria, un incubatore è una ottima opzione per una startup. Nel caso meno fortunato, avete degli spazi di lavoro a costi molto competitivi ed entrate in un network di persone e realtà che possono aiutarvi a crescere.
I criteri che io valuterei per scegliere un incubatore sono, in ordine:
1. Possibilità di ricevere aiuti economici. Se si, in cambio di cosa? Il gioco vale la candela? Non vorrano un pò troppo?
2. Lo spazio di lavoro. É importantissimo che lo spazio di lavoro stimoli la creatività, lo scambio di idee e che ti faccia sentire bene. Gli open space sono gli spazi che preferisco (il Pier38 che ho visitato a SF ne è un esempio eccellente!) perchè facilitano e stimolano la comunicazione e lo scambio di idee tra i team....ma spesso impediscono di lavorare a causa del troppo caos. Lo spazio dovrebbe avere dei posti in cui tutti i membri dei vari team si possano incontrare e rilassare. Una bella sala relax con delle console ed un LCD gigante non sarebbe una cattiva idea! Da non sottovalutare anche la possibilità di poter cucinare e mangiare direttamente negli spazi condivisi.In California, ho avuto modo di visitare degli incubatori che offrivano spazi con le caratteristiche di cui sopra..e vi posso assicurare che non volevo andar via da quei posti!
3. Quanto è “agganciato” l’incubatore? Avrete la possibilità di incontrare investitori importanti durante gli eventi? Insomma, valutate la potenza del network che l’incubarore può offrirvi. (...questo dovrebbe essere il primo criterio di scelta se avete dei fondi per sopravvivere)
Abbiamo visto cosa sono gli incubarori, cosa dovrebbero offrire (almeno in teoria) e quali possibili criteri usare per scegliere il migliore per le nostre esigenze. Adesso, vediamo quali incubatori ci sono in Italia:
*Nella mappa sono stati inseriti solo gli incubatori di mia conoscenza, sono certo che ve ne siano altri, vi prego di farmi sapere quali così da poterli aggiungere alla mappa
View Incubatori in a larger map
Adesso avete tutte le informazioni necessarie per poter decidere se e quale incubatore fa al caso vostro!
Grazie,
Stefano Passatordi