domenica 20 novembre 2011

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Steve Jobs, uno di noi!

Poco meno di un mese fa, Carlo e Ludovico mi hanno regalato il libro sulla biografia di Steve Jobs e, purtroppo, non avendo molto tempo libero per leggerlo, sono arrivato solo al quarto capitolo.

Non so ancora come saranno i capitoli successivi, ma i primi quattro sono stati formidabili per due motivi:

1.    Raccontano la storia della Silicon Valley, come è nata e come si è evoluta (la storia vera, non quella in cui molti credono, ovvero che la SV sia sempre stata lì e che si sia creata dal nulla!);
2.    Raccontano Steve Jobs uomo e non ancora mito.

Le persone che mi conoscono da una vita, sanno bene che io non sono di quelli che si crea miti ogni giorno e che punta ad emulare qualcuno, anzi..è l’esatto contrario. Devo ammettere, però, che Steve Jobs, soprattutto negli ultimi 5 anni, è stato l’unico che mi ha fatto pensare ed esclamare più volte: “Cazzo, che mito!”.

A quanti di voi è capitata la stessa cosa pensando a lui o guardando uno dei suoi fantastici lanci di prodotto?

Fino a prima di iniziare a leggere il libro, per me, Steve Jobs era una entità superiore. PUNTO. Senza se e senza ma. Quasi come la Silicon Valley, esiste e sta lì da oltre 50 anni.
Sia l’uno che l’altro sono come due dogmi, esistono e basta.

Personalmente, però, non mi ero mai chiesto seriamente come avesse fatto Jobs a diventare un mito per milioni di persone in tutto il mondo. Io l’ho conosciuto già mito e negli anni ho portato avanti la sua immagine di simbolo senza mai mettere in dubbio il suo lato “umano”.
Grazie al libro, finalmente, con mio immenso piacere, ho capito che anche lui, anche il mito Steve Jobs era uomo ancor prima che simbolo.

Questa presa di coscienza potrà sembrare banale per molti di voi, ma a me ha cambiato di molto le cose.

Leggendo il libro, ho realizzato che Steve Jobs era uno di noi!

Anche lui, come tanti di noi, ha iniziato partendo dal nulla e, alla fine, ha creato un impero chiamato Apple (..noi speriamo di fare lo stesso).
Lui ha dovuto affrontare gli stessi problemi che dobbiamo superare anche noi oggi. Ha dovuto mettere su il team con il suo amico (altro uomo mitologico) Steve Wozniak e non senza problemi. Anche loro hanno rispettato la regola d’oro: nel team ci deve essere chi sviluppa e chi vende.
Anche loro hanno discusso, hanno litigato, hanno commesso tanti errori..eppure..sono riusciti a diventare l’Apple.

Vogliamo parlare dei sacrifici che hanno dovuto fare per portare avanti il loro progetto?
Hanno lavorato di giorno e di notte, con doppio lavoro, e hanno dovuto vendere cose a loro care.

Quanti di voi si possono rispecchiare in queste situazioni?

Una delle cose che più mi ha rincuorato è che molti investitori hanno detto “NO a Steve Jobs!”.
Ma ci pensate?
Non hanno creduto nel progetto di due giovani trasandati la cui azienda si chiamava Apple.

Esattamente come tanti di noi che oggi si sentono dire NO da un investitore.

Sapete questo cosa dimostra, a mio parere? Che gli investitori, incapaci (di vedere oltre), sono sempre esistiti!
Non è solo una caratteristica di alcuni investitori di oggi, è la storia che si ripete..diceva Vico.

All’inizio, quando avevano bisogno di soldi, Jobs andò a chiedere finanziamenti ovunque. Spesso veniva giudicato solo dall’apparenza trasandata, altre volte, invece, incontrava gente boriosa e troppo sicura della propria ignoranza che sentenziava sulla sua idea definendola senza potenziale e troppo rischiosa. Proprio come accade anche oggi.

Cazzo ragazzi, si parlava dell’Apple!

Certo, molti di voi penseranno che all’epoca era solo una idea presentata da due giovani hippies e nessuno avrebbe mai potuto sapere che sarebbe diventata la grande mela.
Questo è verissimo, ma, a mio giudizio, questo è il limite che divide un Investitore che sa fare il suo mestiere e chi, invece, vuole giocare a fare l’investitore.

Per nostra fortuna, Jobs incontrò persone in grado di guardare oltre e che investirono i primi dollari nel suo progetto. Negli anni a seguire, come anche oggi, grazie anche a quegli Investitori, noi tutti, compresi gli altri investitori, possiamo godere delle meraviglie create dall’Apple.

Ci pensate come potrebbe essere oggi se Steve Jobs non avesse mai incontrato quelle persone? Se tutti gli avessero chiuso le porte e se non avesse mai trovato qualcuno che ha avuto il coraggio di credere in lui?

Un altro aspetto importante che mi ha colpito è che Steve Jobs non è nato “imparato”!
Anche lui, all’inizio, non sapeva niente su come si facesse una azienda, su come bisognasse portare avanti le cose e non sapeva scrivere neanche la documentazione necessaria!
Imparò tutto da altre persone più esperte come Mike Markkula.

Per concludere, ricordate che anche Steve Jobs, si proprio lui, ha dovuto iniziare da zero.
Anche lui ha dovuto stringere i denti all’inizio, anche lui ha dovuto combattere per dimostrare che la sua idea imprenditoriale era vincente, anche lui ha incontrato investitori che gli hanno chiuso le porte in faccia, anche lui ha commesso tanti errori, anche lui ha dovuto imparare strada facendo.

Certo, sia Jobs che Wozniak erano dei talenti, inutile far finta che non fossero persone uniche, ma, anche loro, sono stati degli startupper!


Never give up!
Stefano Passatordi

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